Avvicinandomi al conseguimento del titolo di counselor professionista a orientamento analitico transazionale, che mi ha formato a questa specifica relazione di aiuto professionale e messo in contatto con la sua efficacia nel facilitare processi di cambiamento e di sviluppo delle persone, sento di volermi immergere in questo mondo per descriverlo e divulgarlo con l’intento di far emergere la sua identità e mostrare in quali situazioni potrebbe essere utile.
Voglio iniziare parlando, in questo primo articolo, delle basi e degli elementi principali.
Il counseling a orientamento analitico transazionale (di seguito, counseling in AT) può essere visto come un processo, un percorso, una professione. Un processo, nel senso di una attività che guida e accompagna a un cambiamento consapevolmente perseguito e desiderato; un percorso, nel senso di una serie di incontri con il counselor caratterizzati da una direzione precisa e condivisa; una professione, nel senso dell’offerta da parte di un professionista di una relazione di aiuto e sostegno a chi ne sente il bisogno. Il counseling in AT fa riferimento al modello dell’Analisi Transazionale e da essa trae una struttura concettuale ben precisa. Possiamo sintetizzarla in pochi punti, ben definiti: il contratto, le risorse – effettive e potenziali – a disposizione oggi, il loro utilizzo per arrivare all’autonomia. Il counseling in AT è una relazione che si sviluppa tra persone che reciprocamente sono chiamate a considerarsi di pari valore umano nel rispetto della diversità di ruoli e competenze, un rapporto tra soggetti entrambi coinvolti attivamente, piuttosto che tra un soggetto attivo, depositario di potere e conoscenza, e un oggetto passivo e non partecipante. In questo senso si parla di intersoggettività. L’intersoggettività si esprime attraverso:
- il contratto (un accordo) che trasmette reciproco coinvolgimento nel percorso
- l’OKness (un’attitudine relazionale) basata sul sentire che tu vai bene come sei, io vado bene come sono e che ci accettiamo così come siamo.
- le parole semplici, (un modo di comunicare) importante veicolo di inclusione nel processo di counseling
Gli obiettivi principali di un percorso di counseling sono:
– accompagnare al conseguimento della propria autonomia intesa come capacità:
- di essere consapevoli di ciò che succede in noi e intorno a noi
- di esprimere noi stessi in modo spontaneo
- di attivare un processo di esplorazione intima di noi stessi e di poterla condividere senza timore con chi desideriamo.
– fornire:
- la protezione necessaria ad affrontare temi, argomenti momenti che potrebbero essere delicati, difficili, paurosi
- il permesso di esprimere chi sentiamo davvero di essere
- la possibilità di sentire la nostra potenza (ciò che possiamo essere, esprimere, fare) e di metterla in atto.