È in via di pubblicazione il libro “Il Genitore funzionale – Manuale di consulenza pedagogica famigliare integrata”.

Al suo interno si incontrano la mia esperienza di consulente famigliare con un modello, da me elaborato, che la raccoglie, la sistematizza e la restituisce in un modo, mi auguro, fruibile e utile per i professionisti che si occupano a vario titolo di famiglie e anche per quei genitori che desiderano guardare alla loro funzione con uno sguardo un po’ più “tecnico”.

Nel libro viene proposta una visione multifocale che integra – da qui “consulenza integrata” – il focus pedagogico con quello psicologico e quello introspettivo, partendo dall’idea che un consulente famigliare possa essere aiutato nello svolgimento della professione dal conoscere in una certa misura tutti e tre i punti di vista di cui sopra.

Qui sotto sintetizzo il focus pedagogico, che viene esposto attraverso il Modello dei piani della relazione educativa. Si tratta di una proposta originale, da me elaborata. L’originalità non sta tanto nei singoli piani contenuti – tipicamente psico-pedagogici –  ma nell’averli uniti in un unico sistema che li considera nella loro relazione continua.

Per gli altri due focus e la loro integrazione, rimando all’uscita del libro che dovrebbe avvenire tra gennaio e febbraio 2022.

Chi tuttavia fosse interessato a saperne di più, mi può tranquillamente contattare.

 

Si definisce educativa una relazione all’interno della quale c’è qualcuno che ha il ruolo di “guidare” e qualcuno che ha il ruolo di “essere guidato” verso un obiettivo, una meta, una direzione precisa.

Alcuni esempi sono le relazioni genitore/figlio, insegnante/studente, maestro/allievo, allenatore/atleta, formatore/formando, coach/coachee.

Nel caso di una relazione educativa tra genitori e figli, l’obiettivo è quello che i genitori conducano il proprio figlio nel cammino della crescita e dello sviluppo nel loro proprio contesto culturale e sostengano il passaggio da una situazione di estrema dipendenza, che riguarda il bambino nei primi anni di vita, a una di autonomia, tipica dell’adulto.

Si tratta dunque di un tipo di relazione ad alta complessità la cui gestione può essere molto complicata in assenza di una mappa di riferimento che aiuti a dare il giusto significato a ciò che vediamo.

I Piani della Relazione educativa sono i principali componenti di questa mappa.

Sono sette e si dividono in piani strutturali e piani funzionali.

Non sono ingranaggi di un meccanismo rigido bensì sono chiavi di lettura che ci aiutano a dare un significato a momenti, comportamenti, eventi che si verificano all’interno di una relazione educativa.

I sette piani della relazione educativa sono: linguaggio, ruoli, luoghi, limite, sviluppo, progetto e trasformazione.

Secondo questo modello, la relazione educativa si sviluppa su 2 livelli: strutturale e funzionale.

Al livello strutturale abbiamo la presenza di 3 piani: linguaggio peculiare, ruoli e luoghi.

La relazione educativa si esprime nel suo linguaggio – che ha la peculiarità di essere circolare tra l’azione e riflessione sull’azione -, si gioca su due ruoli ben precisi e afferisce ad altrettanto precisi luoghi di “residenza” della relazione stessa.

Al livello funzionale abbiamo la presenza di 4 piani: limite, sviluppo, progetto e trasformazione

I primi due piani funzionali sono riferiti al raggiungimento dell’autonomia fisica, psicologica e sociale dell’individuo. Un limite funzionale fa da argine ed è protettivo, uno disfunzionale impedisce la crescita. Uno sviluppo è funzionale all’autonomia quando dà spazio alla compiuta espressione della propria unicità, è disfunzionale se non libera progressivamente dalla dipendenza dall’adulto.

Il piano del progetto comprende tutto ciò che facciamo insieme ad altri ed è funzionale se caratterizzato da condivisione e cooperazione.

Il piano della trasformazione ha a che fare con le modifiche nel tempo degli equilibri del rapporto tra genitori e figli.

Al livello strutturale – stabilità – troviamo ciò che concorre alla solidità della relazione.

Al livello funzionale – dinamicità – troviamo ciò che concorre all’equilibrio della relazione.

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