Roberta – una cara persona che è anche una preparatissima collega psicoterapeuta e terapeuta EMDR – sull’onda del mio attuale orientamento formativo verso l’Analisi Transazionale, mi ha segnalato un articolo che analizza i punti di contatto tra Analisi Transazionale e EMDR. Leggendolo sono stato colpito da quanto due modelli all’apparenza differenti possano, se analizzati nell’ottica di individuarne i contatti, risultare non solo inaspettatamente compatibili ma anche straordinariamente arricchiti l’uno dall’altro. Come se reciprocamente uno aiutasse a comprendere meglio l’altro. Questo rinforza la mia idea che tutte le discipline che si occupano dell’essere umano non sono altro che il frutto dei tentativi di comprenderlo dai molteplici punti di vista e che la loro storia, lunga o breve che sia, le abbia così tanto allontanate tra loro. Questo allontanamento ha il vantaggio di aver prodotto una specializzazione di tutto rilievo e lo svantaggio della sparizione, agli occhi delle scienze umane, dell’essere umano come unità irriducibile a ogni singola sua parte separata dalle altre. Il discorso non è nuovo ma, presi dalle proprie quotidiane pratiche, o ci si arrocca nel proprio sapere o, distrattamente, non ci si accorge di quanto la nostra capacità, anche professionale, di comprensione dell’essere umano sarebbe aiutata e spinta in modo potente solo guardandoci intorno e lasciandoci colpire da ciò che incontriamo. Insomma, per chiusura o per pigrizia o per distrazione ogni professionista dell’essere umano, ovvero chi lavora con e per le persone, rischia di produrre l’effetto paradossale che più si sforza di conoscerlo settorialmente, più si allontana dalla possibilità di conoscerlo completamente, avendone tuttavia l’impressione contraria.

La lettura di questo articolo, mi stimola molto a continuare a riflettere su come cercare e trovare queste connessioni e su come offrirle ai miei colleghi, ai miei lettori o a chi semplicemente avesse voglia di ragionare con me sul significato e sull’importanza di tutto ciò.

Concludo esprimendo la bella sensazione che mi dà il desiderio, nuovo e nato da questa lettura, di studiare le connessioni tra le scienze pedagogiche- che sono la mia base –  e l’Analisi Transazionale  – che è il mio nuovo viaggio – a partire dall’essere umano concreto, che per me significa partire dalle persone di cui mi occupo quotidianamente nella mia pratica professionale ma anche di quelle che sono intorno a me ad altro titolo.

 

Per chi fosse interessato all’articolo citato:

EMDR E ANALISI TRANSAZIONALE: UNA POSSIBILE INTEGRAZIONE